Introduzione
Oggi vorrei parlare di ponteggi ed analizzare tipologie e problematiche più ricorrenti. Visto che però questo è il primo articolo, spiegherò anche perché nasce questo blog e quali sono le sue finalità. Come tutti i futuri temi, l’ idea è quella di aiutare committenti, imprenditori e lavoratori nel lavoro di tutti i giorni avvicinandoli ad argomenti a volte ostici cercando di renderli semplici e di facile applicazione. Si parte insomma dall'idea che tutti gli incidenti siano evitabili per promuovere un concetto di sicurezza su lavoro pratica.
Provate a chiudere gli occhi e pensare a cosa volete dalla vita... Solo 5 secondi e pensate alle 3, 4 cose più importanti per voi.
Ci avete pensato? Non chiediamo molto; solo poche cose che però desideriamo davvero e ricerchiamo infaticabilmente.
Tra le cose che penso tutti cerchiamo, magari non in questo ordine, io ho scritto la prima volta che mi hanno fatto questa domanda:
Ci avete pensato? Non chiediamo molto; solo poche cose che però desideriamo davvero e ricerchiamo infaticabilmente.
Tra le cose che penso tutti cerchiamo, magari non in questo ordine, io ho scritto la prima volta che mi hanno fatto questa domanda:
1) La salute e la sua conservazione
2) La felicità della nostra famiglia ed amici
3) Il denaro
4) La vita (e tutto ciò che ne consegue)
Per questo migliorare continuamente nel campo della sicurezza è fondamentale.
Soprattutto in un periodo di crisi, prevenire gli incidenti sul lavoro è “un’ assicurazione gratuita” e non necessariamente un costo od un ostacolo alle attività. In questo Blog ci confronteremo anche con quello che accade all'estero per imparare, anche dagli errori degli altri e capire che, in fin dei conti, semplici regole di pianificazione possono garantire la competitività delle nostre aziende e migliorare la qualità dei nostri prodotti.
Torniamo ora all'argomento di oggi, i ponteggi. Questi utili strumenti di lavoro, presenti in quasi tutti i cantieri, ci offrono la possibilità di raggiungere in sicurezza luoghi di lavoro altrimenti difficilmente accessibili. Le tipologie più comuni sono le seguenti .
Non mi soffermo nell'analisi perché è già stato scritto molto a riguardo ma, nel caso foste interessati, cliccando sul seguente link http://it.wikipedia.org/wiki/Ponteggio potrete ulteriormente approfondire l’ argomento.
1) Ponteggi provvisori in legno
2) Ad elementi prefabbricati
3) A tubi e giunti
4) Multidirezionali
5) Ponti su cavalletti
6) Ponti su ruote
Come tutti gli strumenti, se mal utilizzato presentano rischi nel loro utilizzo quali:
1) Caduta del lavoratore durante le fasi di montaggio, uso e smontaggio ;
2) Caduta di oggetti dall’ alto ;
3) Instabilità locale o globale della struttura;
4) Ribaltamento – rottura ancoraggi .
Nelle prossime settimane analizzeremo nel dettaglio il concetto di RISCHIO ed in particolare i rischi sopra elencati.
Cenni di Legislazione italiana (cantieri temporanei e mobili)
Il Capo II del Titolo IV del D.lgs 81/08 racchiude tutte le “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota”.
Cosa si intende per lavoro in quota? Un’ attività, da chiunque esercitata, che esponga al rischio di caduta da un’ altezza maggiore di 2 metri.
Le attività soggette, Esclusioni e Definizioni sono ben descritte dagli articoli 105, 6 e 7.
Soffermiamoci quindi sul concetto di ponteggio provvisorio e fisso che spesso può creare problematiche in cantiere sia sulla realizzazione che sulla certificazione.
Provvisori (ponteggi o impalcature in legname)
Benché il nome provvisorio possa trarci in inganno, l’ utilizzo di materiali come il legno richiede sicuramente una maggiore attenzione. Ricordiamo infatti che la normativa permette l’esecuzione di ponteggi di questo tipo anche di altezze superiori agli 8 metri. Il legislatore e la logica di contro richiedono che Il peso di materiali e persone sia sempre inferiore al quello consentito dalla resistenza strutturale. Ne consegue che queste opere debbano essere pensate, progettate (da ingegnere abilitato) e realizzate a regola d’arte. Benché nella pratica queste strutture siano generalmente più semplici, non essendo “standard” si richiede quindi una cautela maggiore ed in particolare:
1) Come nei normali ponteggi, Il peso dei materiali e persone deve essere sempre inferiore al quello consentito dalla resistenza strutturale.
2) Il montaggio e lo smontaggio deve essere eseguito sotto la diretta sorveglianza del preposto formato e competente.
3) Non si possono usare come deposito materiali
4) I materiali usati sul ponteggio devono consentire agevoli movimenti.
I ponteggi fissi
Il Testo unico racchiude nella “Sezione
V” a partire dall’Art. 131 tutte le
norme relative ai ponteggi fissi. Insomma
quanto riguarda la certificazione, costruzione all’ impiego.
Acquisto e scelta di un ponteggio
Nonostante noi utilizzatori potremmo
ritenere poco importanti gli aspetti di certificazione, ricordiamoci che un
prodotto non certificato non è idoneo. La certificazione non è certo l’ unico
parametro identificativo della qualità del prodotto ma è sicuramente una “condicio
sine qua non”. Per questo è importante verificare al momento dell’ acquisto che
il fabbricante sia una ditta certificata e rilasci il cosiddetto “libretto del
ponteggio” ovvero la relazione tecnica e di calcolo delle configurazioni
standard del ponteggio.
Uso del ponteggio
Ipotizzando di aver selezionato il
ponteggio che meglio si adatta alle nostre condizioni di lavoro ed esigenze. Chi è responsabile?
Il datore di lavoro è il primo responsabile di quanto
accada nella sua azienda e ai suoi lavoratori (è lui che acquista-affitta il
ponteggio ed organizza le attività di lavoro con i preposti da lui incaricati).
Nel caso del montaggio, uso e smontaggio cosa bisogna fare?
1) evidenziare e rimuovere le parti
di ponteggio non pronte per l’uso, in particolare durante le operazioni di
montaggio, smontaggio o trasformazione
2) formare il personale che svolge il
montaggio ed assicurarsi che i ponteggi siano montati, smontati o trasformati
sotto la diretta sorveglianza di un preposto competente.
3) E’ importante che il preposto
organizzi l’ attività tenendo conto del mutare delle condizioni atmosferiche, di
stabilità e regolarità del terreno e di tutta la struttura.
4) L' articolo 136 commi 6,7 e 8 e all. XXI richiedono che preposti e ponteggisti effettuino opportuni corsi di formazione. Esempio della struttura di un corso per ponteggisti è sviluppato nel seguente post.
http://atsicurezza.blogspot.it/2014/11/formazione-ponteggisti.html
4) L' articolo 136 commi 6,7 e 8 e all. XXI richiedono che preposti e ponteggisti effettuino opportuni corsi di formazione. Esempio della struttura di un corso per ponteggisti è sviluppato nel seguente post.
http://atsicurezza.blogspot.it/2014/11/formazione-ponteggisti.html
Come usarlo
in maniera sicura? Serve un progetto?
La normativa ci aiuta con l’Art. 133 che
obbliga al progetto nei seguenti casi:
1) Altezza superiore a 20 metri
2) Condizioni strutturali non
definite nel “Libretto del ponteggio”
3) Configurazioni strutturali di
notevole importanza e complessità (dimensioni e sovraccarichi.
Insomma il progetto è richiesto in tutti
i casi, come ad esempio i ponteggi a sbalzo in vengono realizzati schemi non
standard e che quindi potrebbero diventare pericolosi nell’ utilizzo se non
opportunamente progettati.
Chi deve fare il progetto e cosa deve
contenere?
Il progetto deve essere realizzato da
ingegnere o architetto abilitato e contenere:
a) calcolo di resistenza e stabilità
eseguito secondo le istruzioni approvate nell’autorizzazione ministeriale;
b) disegno esecutivo (che ci dirà come
costruirlo ed ancorarlo);
c) Copia dell’ autorizzazione
ministeriale del ponteggio.
Ma il
progetto è il cosiddetto Pi.M.U.S?
No il PIMUS è il Piano di Uso e
Montaggio di un ponteggio e deve essere redatto per tutti i ponteggi (ovviamente
anche per i ponteggi che richiedono un progetto). Essendo il PIMUS uno
strumento molto importante, se usato correttamente coinvolgendo anche i
lavoratori, seguiranno in questo Blog esempi di PIMUS redatti per ponteggi
standard ed ulteriori approfondimenti.
Ponti su cavvalletti
I ponti su cavalletti e ruote, anche
detti “Ponteggi movibili” sono definiti nella Sezione VI del titolo IV,
capo secondo.
I ponti su cavalletti devono:
1) Essere comunque certificati ed
usati come da istruzioni del fabbricante.
2) non superare i due metri di
altezza
3) e ssere montati sui ponteggi o altre strutture
esponendo i lavoratori da potenziali cadute ad altezza siuperiore ai due metri.
Per i ponti su ruote invece i
requisiti base sono i seguenti:
1) Seguire le indicazioni del
fabbricante contenute nel libretto del ponteggio, in particolare in merito a
carichi ed ancoraggi.
Effettueremo approfondimenti su questo tema ma in generale i ponti su ruote
devono essere ancorati alla costruzione almeno ogni due piani; é ammessa deroga
a tale obbligo per i ponti su ruote a torre conformi all’allegato XXIII. E’ importante nel caso si preveda la
necessità di utilizzo di ponteggi senza ancoraggi che essi siano costruiti
conformemente alla norma UNI EN 1004;
2) base ampia che prevenga il
ribaltamento in modo da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi
ed alle oscillazioni cui possono essere sottoposti (vento, spostamenti
accidentali, urti, ecc.).
3) Piano di scorrimento delle ruote orizzontale
o comunque non eccedente gli angoli massimi indicati dal fabbricante
4) Carico del ponte opportunamente
distribuito sul terreno con tavoloni, piastre o altro idoneo mezzo.
5) Le ruote del ponte in opera devono
essere saldamente bloccate con cunei dalle due parti o con sistemi equivalenti.
6) Le scale a mano usate per
l’accesso ai vari piani dei ponteggi e delle impalcature devono essere sfalsate.
7) Nel caso sia necessario utilizzare
materiali sui ponti su ruote va valutato opportunamente il carico massimo
sopportabile da queste strutture e bisogna proteggere le aree sottostanti e
limitrofa dalla caduta di oggetti dall’ alto (anche questo tema sarà oggetto di
ulteriori analisi).
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